Dal 1° gennaio 2024 è in vigore il nuovo regime fiscale agevolato per i lavoratori impatriati, introdotto dall’articolo 5 del Decreto Legislativo n. 209/2023. Questa misura mira a incentivare il rientro in Italia di professionisti altamente qualificati, ma con criteri di accesso più selettivi rispetto al passato.
Il beneficio consiste in una detassazione del 50% sui redditi da lavoro dipendente, assimilato e autonomo prodotti in Italia, fino a un massimo di 600.000 euro annui. In presenza di almeno un figlio minore residente in Italia, la detassazione può aumentare al 60%.
Per accedere al regime, è necessario:
- Trasferire la residenza fiscale in Italia a partire dal 2024;
- Non essere stati residenti in Italia nei tre periodi d’imposta precedenti il trasferimento;
- Possedere requisiti di elevata qualificazione o specializzazione, come definiti dai D.Lgs. n. 108/2012 e n. 206/2007;
- Impegnarsi a risiedere in Italia per almeno quattro anni;
- Svolgere l’attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.
Il regime si applica per cinque anni: l’anno del trasferimento e i quattro successivi. È prevista una proroga di ulteriori tre anni, con tassazione al 50%, se il contribuente ha acquistato, entro il 31 dicembre 2023 o nei 12 mesi precedenti il rientro, un immobile residenziale in Italia da adibire ad abitazione principale.
Il beneficio decade se il soggetto trasferisce nuovamente la residenza all’estero entro quattro anni dal rientro. In tal caso, l’Agenzia delle Entrate è autorizzata a recuperare le imposte non versate, con l’aggiunta di interessi e sanzioni.
Il nuovo regime per i lavoratori impatriati rappresenta un’opportunità per i professionisti qualificati che intendono rientrare in Italia, ma richiede un’attenta valutazione dei requisiti e degli impegni richiesti.
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Autrice:
Ilaria Brughini


